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Finché Marte non ci separi


Riflessioni morali sul perché l'umanità non andrà mai su Marte

di Mirko Daniel Garasic,

Fandango Icaro, Roma 2024


Andare su Marte appare più vicino di quanto potesse sembrare solo una decina di anni fa.

Le accelerazioni tecnologiche che abbiamo avuto negli ultimi tempi, combinate con una crescente disperazione legata allo stato di salute del nostro pianeta, hanno spinto molti a vedere la colonizzazione dello spazio – e di Marte in particolare – come l’unica possibilità per l’umanità di sopravvivere.

Alcuni pensatori si spingono addirittura a considerare questo progetto come un dovere morale verso le future generazioni. Tra i pianeti del Sistema solare che abbiano una realistica possibilità di essere raggiunti fisicamente, Marte è quello che assomiglia di più alla Terra.

È quindi sia il pianeta che offre le maggiori probabilità di successo di esplorazione e colonizzazione con equipaggio, sia quello in cui abbiamo le maggiori possibilità di trovare tracce di vita aliena, presente o passata.

Man mano che la possibilità di colonizzare Marte si fa più concreta, attraverso esplorazioni di robot e mappature varie, le implicazioni della colonizzazione del pianeta richiedono, con crescente urgenza, una specifica considerazione filosofica.

Attraverso l’uso di alcune delle fonti più rilevanti pubblicate di recente sul tema dell’etica spaziale e con un metodo proprio dei domini dell’etica applicata, della filosofia politica e del biodiritto, Garasic vuole evidenziare l’attuale stato dell’arte sia a livello teorico (attraverso le argomentazioni postumaniste che abbracciano e spingono per la colonizzazione dello spazio) sia a livello pratico (prendendo in considerazione alcuni scenari reali che si stanno sviluppando nello spazio), offrendo un’analisi affascinante di molte delle delicate questioni etiche legate alla specificità della colonizzazione spaziale.


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