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Collana CARES-Cura, Ambienti, Ricerca E Società

Aggiornamento: 28 nov 2024

Nasce la nuova collana, CARES-Cura, Ambienti, Ricerca E Società per i tipi di Mimesis. La collana è espressione del centro interdipartimentale ERMES-Ethics, Right, Medicine and Science dell’Università di Verona. Come il Centro di cui è espressione, CARES mette in dialogo l’universo di tradizione umanistica (rappresentato da etica e diritto) con le frontiere della ricerca scientifica in ambito biomedico, ingegneristico-informatico (robotica, IA) e biotecnologico. Scopo della collana è di analizzare le trasformazioni epocali indotte dalle nuove tecnologie, e di interrogarsi sul loro significato potenzialmente dirompente, ricco di opportunità di trasformazione per l’uomo e il mondo, ma anche foriero di rischi da valutare attentamente.


I primi due volumi sono i seguenti:


Leopoldo Sandonà, Dopo la bioetica, pp. 192.

A quasi cent’anni dalla prima comparsa del termine bioetica con Fritz Jahr nel 1927 e a poco più di cinquant’anni dalla proposta di Van Rensselaer Potter, l’insoddisfazione per questa trans-disciplina si è tramutata ormai in una domanda rispetto al suo stesso futuro. Ci troviamo di fronte a un caso con prognosi infausta vicino alla terminalità o le nuove frontiere globali rappresentano una promessa di futuro? Dopo un’introduzione di carattere storico ed epistemologico, il testo cercherà di interrogare la crisi della bioetica classica (I capitolo), tra medicina e bioetica difensive, slittamento verso la biogiuridica e crisi dei luoghi di deliberazione etica, per approcciare (II capitolo) le possibili risposte, dalla bioetica traslazionale alla ricostruzione di spazi etici, per arrivare ad alcune traiettorie di futuri possibili (III capitolo), tra bioetica globale, ecologia umana e intelligenza artificiale. Le conclusioni si propongono sul piano fondativo di assumere la categoria di vulnerabilità come ottica poliedrica delle questioni trattate, specie in chiave critico-negativa come positivo-propositiva, entro il quadro teoretico ma anche pratico-applicativo del pensare dialogico.

 

Henk ten Have, Vulnerabilità. Una sfida per la bioetica, pp. 445.

Questo volume spiega ed approfondisce il nuovo concetto di vulnerabilità presente nella bioetica del XXI secolo. In primo luogo, Henk ten Have sostiene che la vulnerabilità non possa essere pienamente compresa all’interno del quadro dell’autonomia individuale che domina la bioetica convenzionale attuale: spesso non è l’individuo ad essere vulnerabile, piuttosto la sua vulnerabilità deriva dalle condizioni sociali ed economiche in cui si trova a vivere, come vulnerabilità speciale, risentendo della comune e strutturale condizione umana di vulnerabilità. Affermando che il linguaggio della vulnerabilità offre delle prospettive al di là del tradizionale modello di autonomia, questo lavoro offre un nuovo approccio che permetterà alla bioetica di evolversi in un’impresa globale.

Il volume, seguendo un’ottica di riflessione innovativa, esamina criticamente il concetto di vulnerabilità quale fenomeno globale rivolgendosi a studiosi e studenti di bioetica, globalizzazione, assistenza sanitaria, scienze mediche, ricerca medica, cultura, diritto e politica.


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